Vittime: Julia Gay Vives
Júlia Gay [Foto: per gentile concessione di Lluís Bonell]
"Non conservo neppure un ricordo di mia madre, visto che morì proprio il giorno del mio terzo compleanno – ci ha scritto Luis Goytisolo, 81 anni. Da quel momento ho capito che avrei dovuto cavarmela da solo. Altro discorso sono i sogni e l’inconscio. Proprio di ciò parla il primo capitolo del mio libro El sueño de san Luis. La cosa più facile sarebbe selezionarne alcuni passi e che qualcuno li leggesse difronte a un’immagine adeguata."
Júlia Gay era la madre degli scrittori José Agustín, Luis, Juan e di Marta Goytisolo. Tutta la famiglia si trovava a Viladrau e il 17 marzo 1938 la madre andò a trovare i suoi genitori a Barcellona– all’incrocio tra Carrer de Provença con Diagonal – e comprò dei regali per i figli e il marito José María – che soffriva di una forte patologia polmonare e di lì a poco avrebbe festeggiato il proprio onomastico.
La sua morte colpì soprattutto il figlio maggiore, José Agustín, ispirando opere come El retorno (1955), A veces gran amor (1981), Final de un adiós (1984) e Elegías a Julia Gay (1993).
Elegias a Julia Gay. [Ed. Visor Libros]
Paco Ibáñez trasformò la poesia Palabras para Julia (1979) (scritta anche per sua figlia) in canzone. Successivamente ne hanno fatto delle versioni anche Rosa León, Los Suaves e Reina Roja.
Nella biografia della famiglia, Los Goytisolo (ed. Anagrama), Miquel Dalmau elabora il racconto 'Breve encuentro de la dama y el soldado', sulla morte di Julia Gay.
[Foto video: fondo personal di José Agustín Goytisolo – Università Autonoma di Barcellona. Ringraziamenti: Luis Goytisolo, Assumpció Carandel e Lluís Bonell. Ed. Anagrama, ed. Visor Libros]