Vittime dei bombardamenti
Scoprite le vite dell’autista del camion, del traduttore erudito, della madre del marito in Africa, di quella del marito ammalato, della spia, del regista teatrale che mise in scena i testi di Guimerà, e del padre di quattro ecclesiastici. Tutti uniti dalla morte, senza discriminazione alcuna, provocata da una bomba fascista italiana.
"Un paese non può essere normale se non riconosce, con nomi e cognomi, ciascuna delle vittime di una guerra. L’approfondimento costituisce un obbligo ineludibile che senza esitazioni dobbiamo realizzare, come dovrebbe fare qualsiasi paese civilizzato."
Josep Benet
Duemilasettecento vittime per i bombardamenti su Barcellona, alcune delle quali non si conosceranno mai. Il coraggio, l’entusiasmo, la determinazione. O la paura, la fame, il dolore. Indipendentemente dalla propria ideologia. Per difendere un modello di società determinato, ciascuno il suo. Al di là della successiva repressione e del silenzio: l’emozione di ciò che avrebbero potuto vivere le persone scomparse e di ciò che non hanno potuto condividere con chi è rimasto. I mesi peggiori furono il marzo del 1938, con quasi mille morti, e il gennaio del medesimo anno, con quasi cinquecento vittime. Queste sono le foto e le storie di alcune delle vittime. Se volete mettere in comune la vostra, scriveteci a info@ihr.world.
[Foto di copertina: Fondo José Agustín Goytisolo - Università Autonoma di Barcellona]